Concerti muti contro i divieti

Articolo tratto da corrieredelveneto.it
13 luglio 2009


La protesta
Concerti con strumenti «muti» contro i divieti
Cinque musicisti improvviseranno delle performance nelle piazze:« Risposta creativa alla politica del Comune»

VERONA — Potrebbe capitare a chiunque di vederli. Rare apparizioni, «mordi e fuggi» promettono, se non altro per motivi strategici. Ma di sicuro non passeranno inosservati, nonostante i loro tentativi di «non fare rumore». Sono i cinque ragazzi dell’Afono Jazz Band, come è stata ribattezzata la formazione. Tutti musicisti, sembrano aver preso alla lettera le ultime disposizioni comunali in materia di musica all’aperto, tra cui la nota ordinanza che proibisce di suonare qualsiasi strumento, nelle vie, piazze e giardini cittadini dopo le 22. Il loro segreto? Strumenti «insonorizzati», monchi cioè di qualsiasi cosa possa far rumore. Alla chitarra, al contrabbasso e al violino sono stati levati corde, cordiere e ponte, il batterista suonerà tamburi senza pelli e batterà a vuoto i colpi di bacchetta perché, in cima alle aste non ci sono piatti, mentre la tromba sarà però ben turata con un tappo.

«Sono quindici anni che suoniamo, solo che questa volta, dai nostri strumenti, non uscirà una nota – sintetizza uno di loro, Mauro Falsarolo, già chitarra nella band «unòrsominòre ». È una risposta creativa alla politica del Comune riguardo alla musica all’aperto, ben esemplificata da un’ordinanza pressapochista, in linea con le più recenti passate all’onore della cronaca, come il divieto di mangiare nei pressi dei monumenti».

Infatti in occasione delle performance dei musicisti «muti» verrà distribuito un manifesto che recita più o meno così: «Non punire chi mangia, ma chi sporca; non chi manifesta, ma chi distrugge; non chi suona, ma chi disturba». Anche il luogo delle esibizioni sarà simbolico con un punto di partenza dovuto: «Cominceremo lunedì prossimo al bar Samo di Borgo Venezia. Recentemente il proprietario ha organizzato una mostra fotografica e ha inoltrato richiesta all’amministrazione di ospitare dei musicisti all’aperto. Per il momento ancora pendente, ma gli è stato fatto capire che non è il momento migliore per questo genere di domande». Poi sarà il turno delle vie e delle piazze del centro. Non potrà mancare, piazza dei Signori, recentemente al centro delle querelle per la presenza di «bonghisti» la sera. «Ci siamo andati saltuariamente, senza però mai suonare – prosegue Mauro – e in quell’occasione ho registrato con la telecamera il rumore che si sentiva a piazza Erbe: praticamente nullo, coperto dalle auto e dalle chiacchiere dei bar. Non vogliamo certo difendere chi suona alle due di notte, quanto far prevalere la ragionevolezza e il senso di responsabilità individuale: finché non si reca danno agli abitanti la musica può essere tollerata».

Nel mirino anche il regolamento comunale sugli artisti di strada. «E’ restrittivo e datato ­ spiega -. Lo abbiamo confrontato con quello di altre città. Il limite questa volta è alle 21 e viene vietato l’utilizzo di qualsiasi amplificatore. Ciò significa che non si possono usare due casse da pc, mentre tamburi di latta molto più rumorosi sì, anche perché non c’è nessun limite per i decibel».

Le iniziative dll’Afono Jazz Band potrebbero proseguire oltre il concerto muto: «Conosciamo molti artisti e, per le idee, c’è solo l’imbarazzo della scelta. La più gettonata è quella di organizzare un concerto gratuito, dove si suoni veramente. Magari interrotto bruscamente. Alle 22, per forza».

Davide Orsato

 

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