Buone notizie.

Due articoli su due differenti iniziative nate per contrastare l’ordinanza numero 39 dello scorso 7 maggio che dispone il divieto di utilizzo di strumenti musicali o sonori all’aperto dalle 22 alle 8 e il regolamento comunale sugli artisti di strada.


La protesta
Concerti con strumenti «muti» contro i divieti
Cinque musicisti improvviseranno delle performance nelle piazze: «Risposta creativa alla politica del Comune»

VERONA — Potrebbe capitare a chiunque di vederli. Rare apparizioni, «mordi e fuggi» promettono, se non altro per motivi strategici. Ma di sicuro non passeranno inosservati, nonostante i loro tentativi di «non fare rumore». Sono i cinque ragazzi dell’Afono Jazz Band, come è stata ribattezzata la formazione. Tutti musicisti, sembrano aver preso alla lettera le ultime disposizioni comunali in materia di musica all’aperto, tra cui la nota ordinanza che proibisce di suonare qualsiasi strumento, nelle vie, piazze e giardini cittadini dopo le 22. Il loro segreto? Strumenti «insonorizzati», monchi cioè di qualsiasi cosa possa far rumore. Alla chitarra, al contrabbasso e al violino sono stati levati corde, cordiere e ponte, il batterista suonerà tamburi senza pelli e batterà a vuoto i colpi di bacchetta perché, in cima alle aste non ci sono piatti, mentre la tromba sarà però ben turata con un tappo. Continua..


I giovani e la notte
Il popolo dei bonghi ricorre al Tar contro l’ordinanza del sindaco
Uno dei multati dai vigili si rivolge al tribunale amministrativo. «Quell’ordinanza è illegittima»

VERONA — Il «popolo dei bonghi » passa al contrattacco. E così dopo quella anti-prostitute, un’altra ordinanza contestata del sindaco Flavio Tosi finisce al Tar. Nei giorni scorsi è stato infatti depositato dagli avvocati Enrico Varali e Beatrice Rigotti un ricorso contro l’ordinanza numero 39 dello scorso 7 maggio, ce dispone il «divieto di utilizzo di strumenti musicali o sonori all’aperto dalle 22 alle 8». Tosi aveva voluto colpire con quest’ordinanza il chiasso provocato in piazza Dante da gruppi di giovani che la sera tardi si ritrovavano a suonare e cantare, appellandosi a motivazioni di ordine pubblico, quiete pubblica e sicurezza urbana, e aveva previsto anche delle multe da 100 a 450 euro. Una vicenda che fino a qualche settimana fa aveva mantenuto desta l’attenzione, complici anche le prime sanzioni con momenti di tensioni fra giovani e polizia municipale. Ora, a distanza di qualche tempo, uno dei giovani che lo scorso 27 maggio si era beccato una multa da 100 euro da parte dei vigili urbani, non se l’è messa via e ha deciso di fare ricorso al Tar contro l’ordinanza, ritenendola illegittima. Il tribunale amministrativo regionale ha già fissato per il 9 settembre l’udienza per la discussione della sospensiva. Continua..

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