Teledipendenze o su “alcuni dispositivi usurati”

Il nucleo di indissolubile torpore che asseconda  il fascismo originale, l’Ur-fascismo di Eco, può fare della propria identità Unico Spettacolo anche nell’università della nostra città. Quest’immenso stato di dolore pop proposto dai nostalgici di Casa Pound si riversa sempre più in una falsa quiete emotiva, dove la Verona Bene (quella democratica ma attiva) crede di poter vivere. Esaltare la questione, viverla come simbolizzazzione di uno sdoganamento del Pericolo nel mondo della cultura è quantomeno deleterio. Il disagio provocato da un siffatto spettacolo di ballerini calvi e blande uniformi rischia di calamitare il nostro sguardo su un tragico movimento schizofrenico: quello che osserviamo in questa pietosa foto non è uno stato di vittoria, è semplicemente uno stato. Uno stato di dissociazione in cui noi siamo i primi protagonisti, i primi a subirne la fascinazione e una rabbia mal posta. Vietatalavita si rammarica dell’accaduto, questo è certo, ma pretende di sottomettere l’antifascismo ad un intervento più mirato, quotidiano, vigile nell’azione che s’interpone fra il singolo e la realtà che lo circonda. Blocco Studentesco, Casa Pound e gli altri amici del campetto rimangono un film di terz’ordine oramai noioso e privo di alcuno stimolo aggressivo. Clic.

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