Mercoledì 25 maggio parata della mesmerica polizia veronese: celere anti-sommossa versus i belli e buoni.
L’incipit: una giovane eroina della mobile intima di arretrare in forza dello schieramento di manganelli.
La reazione?: slogans e pedante maieutica.
Chi invece se la ride spezza meglio l’incantesimo dell’ipnopolizia con stratagemmi come il ballo del cha cha cha, l’artificiosa faida sentimentale, l’accerchiamento del bestiame o, considerati i pochi presenti, simulazione di indifferenza.
Nell’epicentro simbolico delle pratiche disciplinanti e fasciste di quest’amministrazione l’inaspettato sembra essere il miglior strumento di terrore contro questi squisiti sognatori di status quo ante. La vera rabbia non si può cogliere, ammaestrare, guidare nella provocazione per manina in uno spettacolo eccitante. Quello che la città e la sua maggioranza degli abbonati Lega desidera (esistere nel nulla) in alcuni luoghi scivola come liquame nel tombino.
Vietatalavita
Alcune diapositive mobili: