Lettera di Alessia pubblicata su L’arena il 23 Maggio
PER COLPA DEI BONGHI ABBIAMO PERSO IL DIRITTO DI ASCOLTARE E SUONARE ALTRA MUSICA
Gentile J.S., portavoce dei butei e delle butele di piazza Dante, fino ad ora non sono intervenuta, di proposito , né con servizi tv né sulla stampa con una lettera, per la mia posizione non neutra, abito infatti nei pressi di piazza Dante.
Mi permetto adesso perché a mio avviso siamo andati ben oltre il merito della questione, con posizioni pregiudiziali non utili alla soluzione del problema- disturbo- né alla vostra esigenza- spazi liberi di aggregazione. Per fortuna il mio pensiero è libero e non devo prendere le parti di nessuno né dell’amministrazione né di nessun altro gruppo.
Da mesi il mercoledì sera subisco i bonghi. Una e mezza/due di notte. E mi sono decisa a scrivere per qualche considerazione sulla tua risposta al sindaco, di cui non sono l’avvocato difensore.
Grazie al vostro caparbio atteggiamento di rottura abbiamo TUTTI perso il diritto di suonare dopo le 22. E tutti gli strumenti. Perché nessuno avrebbe protestato, neppure contro i bonghi, al limite, se i concerti non fossero durati fino alle 2 di notte ( questo non lo menzioni mai.) E dici che ‘se qualcuno disturba’ ritieni giusto ‘si debba intervenire’: non siamo ingenui, i bonghi sono uno degli elementi chiave dei vostri raduni, anche come voce di protesta, la percussione si fa sentire, come un martello e anche questo può essere pacifico, al limite, a patto che non lo neghiamo né offendiamo l’intelligenza di nessuno.
Ma il rispetto della mia libertà di dormire, quello dov’è? Di scegliere se riposare o ascoltare Bach o la vostra musica.
E il problema acustico sono proprio i bonghi, ti assicuro, e non è una questione di estetica musicale.
Per esempio sai benissimo che il ‘sondaggio’, meglio le voci raccolte da Ilaria Noro nel suo articolo, sono necessariamente alcune opinioni. Perché non avete sentito quante sono state le chiamate alla polizia municipale?
Credo che da posizione irragionevole consegua ordinanza restrittiva. Così avete impedito alla città di ascoltare tutta l’altra musica.
Ti assicuro che abitando in centro da qualche tempo, so bene che le manifestazioni canore e non, che invadono le piazze ogni fine settimana, anche la sera, sono la ricchezza della vita di questa città, e che i piccoli disagi i residenti se li possono, giustamente, mettere in tasca. Credo fermamente che la città vada vissuta di più, così le sue piazze, auspico che i giovani ritrovino motivi e occasioni di condivisione e di divertimento oltre lo spritz, credo anche che chi vuole dormire, alle 2 di notte, non alle 20 perché è depresso, vada rispettato.